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Il Disattivato


Giorgio Ambrosoli
Il proverbiale attivismo del Sindaco si spegne stranamente quando si parla di Contrada Tufarelle; il Rieletto assume un comportamento estremamente prudente quando si discute di cassare i buoni affari di qualcuno. Eppure ha sempre dato dimostrazione di essere un tipino tenace che quando si impegna ottiene quel che vuole.
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La questione della nuova discarica di Contrada Tufarelle si arricchisce ogni giorno di elementi che rendono sempre più misteriosa e sospetta la vicenda. A rendere più nebulosa la questione, è stato un comunicato trasmesso dal Partito democratico il 2 Febbraio. Inquietante lo è per la completa assenza di risposte da parte del Sindaco. Quanto viene riferito non lascia adito a molte speranze, nella sostanza si sostiene che i margini giuridici invocati dal Sindaco sarebbero sole pie illusioni.
Lasciano perplessi numerosi punti descritti nel documento, ad iniziare dalle date.
La presentazione della domanda di avvio di una pratica di valutazione di impatto ambientale agli uffici della Provincia è del 06.08.08. A farlo è la società Blue s.r.l. Ci chiediamo se il sindaco fosse informato di questa iniziativa, me lo chiedo tanto più in quanto nella società Blue è probabile che già allora fosse presente la Sabino Cave s.r.l., la stessa che poi si è scoperto avere come amministratore unico il Presidente della Fondazione archeologica, Sabino Silvestri. E’ credibile che tale signore, notoriamente legato istituzionalmente al Sindaco, operasse nel più totale segreto e che nemmeno una parola fosse sfuggita, se non dal sen, almeno in qualche chiacchieratina informale?
Specie se si considera che la procedura seguita da Blue non rimane confinata in un unico procedimento, ma prevede anche la domanda per ottenere l’autorizzazione integrata ambientale, richiesta giunta due mesi dopo. Con tutti questi atti e carte pubbliche che si muovono da un ufficio all’altro, con tutti questi documenti che vanno avanti e dietro, rimane francamente poco credibile che nel frattempo nessuno si sia accorto di tutto questo bailamme, né che nessuna voce sia giunta alle orecchie di chi, a palazzo S. Francesco, ricopre importanti responsabilità.
Si può quindi dire che quest’ennesimo elemento porta a pensare che gli amministratori, se non tutti almeno quelli meglio informati, avrebbero dovuto sapere di quanto la Blue stava orchestrando.
Il comico lo si raggiunge quando, dovendosi attenere a quanto previsto dalla legge per impianti produttivi di un certo impatto sull’ambiente, Blue è costretta a dare ampia pubblicità del suo progetto sul Bollettino della Regione Puglia, su un giornale a diffusione nazionale e su un quotidiano locale.
Una sfida nemmeno tanto difficile per cervelli italici avvezzi a ben maggiori difficoltà e che testimoniano la malafede di chi in quel momento non aveva tanto interesse acché la voce prendesse il volo.
Blue non si lascia prendere dallo scoramento e sceglie “Avvenire” per la diffusione nazionale e “Puglia” per quella regionale, ovviamente due giornali che solo in pochi leggono. Ai fini dei termini di legge vale la data del 13.12.2008, giorno in cui compare l’annuncio sul quotidiano “Puglia”, con i trenta giorni entro i quali si può fare opposizione scaduti il 13 Gennaio 2009. All’albo pretorio del Comune la stessa richiesta compare curiosamente esposta il 7 gennaio senza che venga data pubblicità con manifesti murali.
Poco male, tranquillizza qualcuno, a tutto penserà il Sindaco alla stessa maniera in cui un vecchio ministro cubano si preoccupava di far giungere sull’isola caraibica i beni di prima necessità nonostante l’embargo, con il risultato che quel ministro alla fine venne giustiziato.
Il Sindaco promette una sorta di tutela automatica garantita da una variante al Piano urbanistico, l’opposizione non ci crede. Sostiene, al contrario, che se la valutazione di impatto ambientale dovesse essere favorevole alla Blue, ci sarebbe ben poco da fare, forse niente. Rimane, come unica alternativa, far sentire la propria voce.
Sembra proprio quello che il Sindaco non vuol assolutamente fare, per ora il suo esuberante attivismo cede il passo ad un approccio molto più morbido alla questione. Si preoccupa semplicemente di diramare un comunicato del suo Ufficio stampa in cui ribadisce quello che era il suo impegno annunciato nel suo programma elettorale, ovvero: a quella discarica la sua amministrazione è fermamente contraria, per il resto è solo una questione di fiducia. E pensare che mai come in questa occasione avrebbe potuto cavalcare la tigre della Provincia (retta dal centro-sinistra) che tiene in mano la pratica, per giunta in un periodo che si preannuncia politicamente caldo per le imminenti elezioni.
In passato aveva dimostrato ampiamente quanto fosse capace di spingere, soprattutto a costo di scaricare sull’avversario politico le eventuali responsabilità. Ricorderanno tutti almeno tre casi che hanno visto il Nostro in prima fila a sostenere i diritti e gli interessi dei canosini: contro l’ipotesi, ventilata circa un anno fa, di un probabile deposito in casa nostra di urbanissimi rifiuti napoletani; a tirar la giacchetta del Presidente della Provincia dopo un incidente mortale sulla S.P. 231 (ex S.S. 98) per richiedere lavori urgenti per la sistemazione di uno svincolo con annessa rotatoria; contro la Provincia intenzionata ad impossessarsi di buona parte dei reperti della Tomba Varrese, tra l’altro di loro proprietà.
In tutte queste occasioni il Nostro non si è mai negato, anzi spesso l’iniziativa è partita proprio da lui, come non ha mai disdegnato di prendere parte a manifestazioni ad alta densità partecipativa. Un impegno ed una verve che spesso scompare quando improvvisamente l’argomento ricade su Contrada Tufarelle, dove spesso si ha difficoltà a trovare perfino il minimo di firme per garantirsi un Consiglio comunale (ne occorrono sei tra tutti i consiglieri). Sarà perché, come spesso ama ripetere il dott. Di Fazio, le discariche rendono e il Comune non ama molto rinunciare agli introiti derivati? Nessuno lo ha mai smentito.
C’è comunque da registrare che proprio oggi, 5 Febbraio, il Ventola, dismesse le vesti molto più scomode di sindaco, ed assunte quelle più leggere e pratiche di commissario provinciale di FI, non manca di lanciare strali all’indirizzo della direzione politica della Regione Puglia per la questione più redditizia, sul piano propagandistico, dei rifiuti urbani, prefigurando scenari campani e lanciando qualche avvertimento sul bacino Foggia 4, dimenticando però che in quella provincia da più di sei mesi governano i suoi compagni di partito. Non si tira indietro dal bacchettare i suoi detrattori, accusandoli di strumentalizzazione. Non spiega per filo e per segno cosa sarebbe oggetto di speculazione, ma il riferimento è fin troppo esplicito. A buono intendintor poche parole.

Pubblicato il 06.02.09 h 00:30
Modificato il 23.10.09 h 13:06

Fantapolitica - Meno male che Francesco c’è Prova di collegamento ad un DB

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