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Vocazione discarica


Giorgio Ambrosoli
La Blue s.r.l. presenta un progetto di costruzione di una nuova discarica in Contrada Tufarelle, ma nel programma del sindaco Ventola non era scritto che non sarebbero state più autorizzate nuove discariche?
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Il programma per Canosa con il quale l’attuale sindaco, Francesco Ventola, è stato rieletto, non si dilunga con la consueta prolissità sull’ambiente (punto accorpato alla gestione rifiuti, evidentemente ritiene che siano la stessa cosa). Esordisce con un riferimento all’uso che, secondo lui, le forze di opposizione farebbero della questione, pur pregnante, ambientale, ovvero quello di un’arma impropria da agitare contro il sindaco. Parole testuali: “l’ambiente per noi non è uno strumento politico da utilizzare per denigrare, attaccare e demonizzare l’avversario.”
Difficile non essere d’accordo, infatti nessuno ha mai pensato che l’ambiente possa essere uno strumento politico, è una realtà purtroppo amara; è sicuramente la più visibile e concreta delle categorie politiche ed economiche che ci circondano. Riguarda l’aria che respiriamo, quello di cui ci nutriamo e dissetiamo, in altre parole è la nostra vita allo stato fisico, corporale, della salute.
E’ ovvio che è anche quello che noi tutti avvertiamo come il più sensibile per la nostra esistenza. La lotta politica, quando lo riguarda, si sviluppa sui modi di intendere l’ambiente e sul suo rapporto con altre entità economiche che di solito risultano privilegiate.
Il nostro sindaco si spinge oltre, fino a dichiarare, probabilmente colto da un automatismo visionario, come quello dei medium in trance che, esaurita la momentanea esperienza, dimenticano ciò che hanno combinato in quello stato di sublime incoscienza: “in merito a Contrada Tufarelle, grazie alla variante al PRG approvato nel Gennaio 2007, non sorgeranno più nuovi impianti di trattamento rifiuti e continueremo a monitorare l’intera zona ed a perseguire in tutte le sedi competenti, giudiziarie, amministrative e politiche, tutti coloro che hanno operato in difformità dalle leggi vigenti in materia” - Bum.
Una dichiarazione davvero impegnativa, non c’è che dire, da autentico Torquemada ecologista, un essere a metà tra lo spazzino ed il Pubblico Ministero. Peccato che mentre qualcuno mandava prematuramente in tipografia il programma, il sindaco Ventola stava, a qualche giorno dai suffragi elettorali, già portando a compimento una transazione con la Bleu, con la quale si poneva fine ad una querelle giudiziaria in cambio di un ampliamento della discarica di rifiuti speciali non tossici, non pericolosi, guarda caso proprio in Contrada Tufarelle. Accordo che portava nelle casse del comune un bel po’ di euro, giusto quelli che gli servivano per chiudere il bilancio previsionale e risparmiarsi la presenza davvero ingombrante di un commissario ad acta. E chissà come lo avrebbe giustificato agli adoranti elettori pronti a tributargli un consenso plebiscitario.
Tra il dire ed il fare spesso vi è il difficile compito di dover gestire l’esistente e che l’ambientalismo del sindaco Ventola, quel “valore”, fosse un esercizio di pura retorica, lo dimostrano i fatti accaduti dopo. Dapprima organizza un gruppo di lavoro che si doveva occupare del monitoraggio del livello di inquinamento indotto dalle discariche di Contrada Tufarelle. Lo fa, ovviamente, dopo aver sostenuto, in un forum ambiente tenuto alla Biblioteca sabiniana, che i pozzi spia non segnalano nulla di anomalo, a detta dell’ARPA. Non fa una grinza qualche mese dopo, quando si scopre che il famigerato gruppo di lavoro si stava anche preoccupando di installare un inceneritore a biomasse sempre nello stesso sito delle discariche. Aggiunge, perfino, che quel progetto era a tutto vantaggio della città, in quanto avrebbe consentito, congiuntamente, la trasmigrazione degli impianti SOLVIC operanti nell’attuale zona industriale, cioè a pochi chilometri dal paese. Non stava scherzando.
Oggi, 28 gennaio 2009, in coerenza con quanto affermato nel programma del sindaco Ventola, apprendiamo che la Bleu ha inoltrato richiesta di ampliamento massivo della discarica, ovvero le carte erano già depositate al Comune dal 5 gennaio, come previsto dalla Legge. Ognuno ne poteva prendere visione presso gli uffici e porre le dovute osservazioni e opposizioni. Il termine per farlo scade il 4 febbraio, ma stranamente in pochi hanno visto i manifesti affissi in paese e gli organi di informazione ne hanno parlato solo oggi.
Disattenzione diffusa? Probabile, visto che il fatto è sfuggito perfino al partito d’opposizione che ha stampato un manifesto di denuncia solo oggi per chiedere lo stato di mobilitazione generale e la convocazione, al Presidente del Consiglio comunale, di una seduta urgente e straordinaria.
Richiesta, quest’ultima, non molto facile da esaudire. Per convocare il Consiglio occorre la richiesta firmata da sei consiglieri comunali. Fatta eccezione per i tre del PD e per forse qualcun altro, rimane difficile raggiungere il numero minimo. Nell’ultimo consiglio è stata approvata una variante allo Statuto che rende sfiduciabile il Presidente semplicemente con una mozione votata a maggioranza semplice. Se anche il Consiglio si rendesse convocabile, il rischio di una riedizione di quello del 29 Luglio, con le opposizioni ad attaccare ed il Sindaco a fare scena muta, salvo ricordarsi fuori orario che il parere del Comune non è vincolante, ergo non vale la pena esprimerlo, è da prendere in considerazione.

Pubblicato il 29.01.09 h 13:58
Modificato il 23.10.09 h 12:57

Fantapolitica - Meno male che Francesco c’è Prova di collegamento ad un DB

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