Non sono molte le nostre certezze, ma tra queste vi è senza dubbio l’ineluttabilità del movimento dei corpi liquidi, se non sottoposti a particolari sollecitazioni e lasciati liberi di assecondare la forza di gravità.
Il principio cardine con cui il Consiglio di Stato chiuse la questione, di fatto non è mai stato applicato, nonostante due precedenti che hanno riguardato proprio COBEMA e Bleu, finite entrambe sotto inchiesta.
Riporto a cominciare da oggi, il primo di una serie di quattro post che hanno come oggetto la recente autorizzazione rilasciata alla Bleu s.r.l. ad ampliare la discarica di contrada Tufarelle.
Rassegnarsi non è nel DNA della Bleu s.r.l. che ripropone la stessa discarica (a meno di qualcosina) in agro di Minervino. Ma questa volta per gli enti tecnico-burocratici si può fare.
La Bleu s.r.l. dei Maio fa ricorso al TAR contro le delibere di Comune e Regione Puglia che hanno istituito Parco Tufarelle e limitato le attività di discarica.
Il mese di marzo ha portato buone nuove alla comunità canosina. In due colpi sono stati conclusi due procedimenti sensibilissimi riguardanti il futuro della città: il parere negativo ad una mega-discarica e l’impossibilità per Bleu di espandersi oltre.
Il patron della Bleu s.r.l. ricorre in tribunale contro il Comune di Canosa di Puglia per due delibere dalle quali si sente leso nei suoi interessi, chiedendo rimborsi ultra-milionari che l’Ente non potrebbe mai pagare.
Capita proprio alla vigilia di un bilancio previsionale già in sé critico che Bleu s.r.l. decida di non versare al Comune le royalty per le discariche. Lo fa con una lettera scritta di un suo legale dai toni piuttosto minacciosi.
Viene ritirato uno stanziamento di 200 mila Euro per la manutenzione del Torrente Locone dopo una querelle durata circa 7 anni in cui la Provincia di Bari prima e la BAT dopo hanno fatto di tutto per non farselo assegnare. Enti inutili o dannosi?
Fantapolitica vers. 3
Una determinazione dirigenziale trasforma la discarica Bleu di Contrada Tufarelle da non pericolosa a un po’ più pericolosa con il beneplacito di Comune e Provincia BAT.
Fantapolitica vers. 3
Giovedì 2 dicembre, presso la sala convegni dell'Oasi Minerva, si terrà un seminario sui rischi per la salute e l'ambiente legati alla presenza di discariche sul nostro territorio.
Fantapolitica vers. 3
Storia di un parco che non vuol nascere e di un sindaco-Penelope che disfa di notte la tela che tesse di giorno. Come salvare capra e cavoli ed eventualmente quadrare il cerchio tra consenso popolare ed interessi privatissimi.
Operazione Ragnatela, un nuovo scandalo o un già visto? Ennesima storia di malaffare ambientale che lambisce inevitabilmente Contrada Tufarelle. Questa volta il patron della discarica, Maio, è finito sotto inchiesta e tenuto in dimora obbligatoria.
Esiste un’associazione che raggruppa tutti i principali produttori di energia elettrica da biomasse. Si chiama APER e diffonde comunicati di risposta a Legambiente Trani. Esiste anche una direttiva del Parlamento di Strasburgo (la 2009/28/CE) che si pone uno scopo nobile e condivisibile: ridurre la percentuale di CO2, incentivare il risparmio e l’efficienza energetica. Ma non solo, si preoccupa anche di nobilitare le biomasse a prescindere dai possibili effetti negativi.
Il WFF manda una lettera aperta ad una pluralità di soggetti, quelli che una volta si definivano classe dirigente. Lo scopo è la sensibilizzazione intorno ad un problema apparentemente sommerso, dimenticato, dato in qualche modo per risolto: la megadiscarica da quasi 4 milioni di metri cubici della quale si seppe quasi per caso un anno fa, reperendo nell’albo pretorio un “si rende noto” in cui si annunciava che era stata richiesta la valutazione di impatto ambientale per una discarica di rifiuti speciali proposta dalla ditta Blue s.r.l, il cui amministratore unico fu, fino a qualche giorno dopo la diffusione della notizia, l’allora presidente della Fondazione Archeologica Canosina Sabino silvestri.
Il circolo di Canosa del WWF risponde ad un attacco comparso sul forum di Canosaweb.it il 21 gennaio, ad opera del vice-sindaco Caracciolo, che si era lamentato del fatto che nessuno dei nostri soloni avesse “profferito verbo verso la centrale approvata dalla giunta di sinistra di Barletta”. Le sprezzanti dichiarazioni del neo-ambientalista Caracciolo hanno sortito più di una reazione già su quelle pagine. Ora il WWF risponde ufficialmente e lo fa attraverso questo blog.
Nel precedente post ho fatto riferimento ad un documento dell’ENEA sul quale l’Amministrazione comunale ha posto una sorta di veto alla diffusione, essendo rimasto tra le segrete carte e violato solo grazie all’intervento dei soliti noti. E’ interessante, alla luce del quadro dipinto dall’ente di Stato, ripercorrere, sia pur per sommi capi, la storia di quel monitoraggio e raffrontare le dichiarazioni a volte roboanti di certi nostri politici, con i fatti che si sono susseguiti e che puntualmente hanno smentito le migliori intenzioni.
Due circoli di Legambiente (Trani e Canosa) presentano due documenti per certi versi discordanti in merito allo stesso oggetto: due inceneritori a biomasse. Per Canosa sarebbe in linea con i principi generali sanciti dalla stessa organizzazione a livello nazionale; per Trani si tratterebbe, invece, di un impianto inaccettabile in quanto altamente inquinante. Chi dei due è l’eretico?
L’amico Axel ci ha inviato ancora un contributo intorno all’inquinamento da ignizione di biomasse. Si tratta di un testo del prof. Federico Valerio di cui rimetto una brevissima intervista disponibile su YouTube.
Ci scrive Axel (un utente che non vuole venga svelato il suo vero nome) che risponde al vice-sindaco Caracciolo in merito alle di lui posizioni sulla centrale termoelettrica di Contrada Tufarelle. Cui prodest? La paura, il dubbio che serpeggia, è quello di una trasformazione, così come avvenuto a Massafra, in mero inceneritore di CDR, oltre ad essere un impianto funzionale alla SOLVIC per bruciare sansa esausta.
Pubblico il comunicato stampa del WWF Canosa in merito alla sua posizione ufficiale sull’inceneritore di Contrada Tufarelle. In questo ed in altri interventi appare chiaro che pochi sono convinti che la centrale a biomasse serva unicamente a produrre energia elettrica da quel particolare tipo di combustibile. In ogni caso viene sempre adombrato il sospetto che abbia una diversa utilità.
L’Amministrazione di destra di Canosa sembra pervicacemente decisa a convincere tutti della bontà dell’inceneritore di Contrada Tufarelle. Per l’occasione il vice-sindaco Caracciolo si inventa perfino una relazione dell’ENEA che avrebbe rassicurato tutti in termini di inquinamento, ma quel documento non dice esattamente ciò che Caracciolo vuol far credere, anzi per certi versi è piuttosto preoccupante. Prima parte di una querelle sul monitoraggio di Contrada Tufarelle che a ricostruirlo col senno di poi potrebbe sembrare una barzelletta, ma è un fatto terribilmente serio.
Ancora un utente di Canosaweb.it denuncia di aver subito tagli o, addirittura, complete omissioni di commenti lasciati nel forum. La cosa è resa più grave dal fatto che il post respinto costituiva risposta ad una serie di apprezzamenti personali non proprio lusinghieri fatti dal presidente pro-tempore del circolo Legambiente di Canosa. Pubblico per intero il commento tagliato.
Un convegno organizzato dal WWF sull’inceneritore di Contrada Tufarelle ed un post di risposta, con una storia molto travagliata, ad un pezzo pubblicato in home-page di Gennaro Caracciolo. Le sconcertanti dichiarazioni di quest’ultimo in merito ad una imminente emergenza rifiuti ed il silenzio, non ancora riempito, di Legambiente Canosa. Una sporca storia fatta di bugie, mezze verità, di interessi economici sensibili e di un particolare conflitto di interessi.
Il sindaco, nonché presidente della Provincia, Ventola assume l’incarico di commissario dell’ATO 1, la stessa di cui faceva parte in giunta. Una scelta molto discutibile che sparge un alone di mistero sui rapporti poco cristallini tra la direzione politica della Regione Puglia e la storia personale di Ventola, di cui sono note le discutibili scelte in materia ambientale.
Seconda e decisiva tappa delle battute conclusive del Rieletto prima di farsi sostituire integralmente come sindaco. In un micidiale uno due si pronuncia prima a favore dell’inceneritore a biomasse (i distinguo sono materia per sofisti) e poi declassa il parco naturale di Contrada Tufarelle che lui stesso aveva voluto tre anni fa come annunciato in un comunicato stampa del Comune.
La doppia verità sull’inceneritore di Contrada Tufarelle. Una ufficiale propagandata all’opinione pubblica come baratto doloroso (ma necessario) per liberarci dai sansifici di Via Cerignola, l’altra dietro la quale si nasconde una imminente (ma non sappiamo quanto) emergenza rifiuti che potrebbe deflagrare, costringendo a dover scegliere tra l’aprire nuove discariche e l’incenerire. In mezzo il fallimento della raccolta differenziata che ad oggi produce risultati scandalosi. Prepariamoci al peggio.
In Consiglio comunale si decide se accettare o meno l’inceneritore a biomasse di Contrada Tufarelle. Passa un documento proposto dal sindaco in cui si vincola l’accettazione dell’impianto di incenerimento alla dislocazione in Contrada Tufarelle di altri siti industriali presenti in Via Cerignola.
Una domanda: ma la suddetta non era presidente di Legambiente? Ora è scesa in campo a fianco di Ventola? A pensar male si fa peccato ma la maggior parte delle volte si azzecca (frase di Andreotti il prescritto).
Stranamente il disattivato Ventola diventa movimentista, almeno a parole, e nel giro di pochi giorni passa da una conferenza stampa ad un consiglio comunale monotematico per ribadire (?) il suo no alla nuova discarica. Il tutto con un ritardo che spaventa. C’è da fidarsi? L’elettore deciderà. E se gli esiti della Conferenza di sevizi dovessero essere sfavorevoli, che influenza potrebbero avere sul giudizio degli elettori?
Un frequentatore del sito chiede cosa pensi del comportamento di Legambiente e del manifesto tardivo del PD. Esiste una volontà o una forma di acquiescienza nei confronti dei nuovi signori delle discariche? Non si sa nulla e nessuno parla più di tanto. Gli unici elementi che abbiamo per orientarci sono le dichiarazioni, gli atti e le posizioni politiche che ognuno prende. Analizziamole e cerchiamo di capirci qualcosa.
Il proverbiale attivismo del Sindaco si spegne stranamente quando si parla di Contrada Tufarelle; il Rieletto assume un comportamento estremamente prudente quando si discute di cassare i buoni affari di qualcuno. Eppure ha sempre dato dimostrazione di essere un tipino tenace che quando si impegna ottiene quel che vuole.
FAC ovvero Fondazione Archeologica Canosina. Dovrebbe occuparsi di promuovere il patrimonio archeologico della città e scopriamo che il suo presidente, privatamente, lavora con ditte che si occupano di discariche di rifiuti speciali.
La Blue s.r.l. presenta un progetto di nuova discarica in Contrada Tufarelle, ma nel programma del sindaco Ventola non era scritto che non sarebbero state più autorizzate nuove discariche?
La scoperta, da parte dei giudici di Chieti, di un traffico di rifiuti tossici terminati a Contrada Tufarelle, alimenta molti sospetti sui rapporti non cristallini con le aziende che vi operano e pone interrogativi sull’utilità di un gruppo di monitoraggio nato ad hoc al quale qualcosa evidentemente è sfuggita.
Ancora un intervento dell'amico Mimmo, già apparso su Canosaweb.it il 09.08.08, in cui si esamina se le centrali a biomasse (attualmente in proposta a Canosa) siano omologabili a tutti gli effetti ad un inceneritore convenzionale.
Vi riporto un intervento che mi è stato inviato dall'amico Mimmo, apparso anche su Canosaweb, sul Consiglio comunale monotematico tenutosi martedì 28 Luglio. E' una relazione importante alla quale ho aggiunto solo qualche nota di redazione con riferimenti ipertestuali a fatti ed eventi evocati dallo stesso autore.
Gli inceneritori fanno male oppure no? Non dovrebbe essere la comunità scientifica a fornirci spiegazioni? E i politici perché sembrano così privi di dubbi sull’argomento? Che fine ha fatto il principio di precauzione? Ennesima storia in cui tutti i ruoli si confondono. Scienziati che diventano politici, politici che si improvvisano scienziati e sullo sfondo una città in cui tutto quello che si dice sembra non c’entrare niente, visto che i problemi non stanno come preferiamo immaginarceli.
Scoperta una discarica abusiva che serviva a smaltire il terreno rimosso di ampliamento di un'altra discarica, autorizzata però. Lo strano ciclo delle discariche, i nuovi sedicenti imprenditori con pochi scrupoli e con conoscenze scientifiche approssimative che sembrano non comprendere cosa sia un disastro ambientale.
Lunedì, 26 Maggio 2008. In maniera quasi improvvisa il Sindaco questa sera alle ore 19 ha convocato nella sala consiliare chiunque fosse interessato alla presentazione della proposta di riperemitrazione del Parco dell’Ofanto. La storia è abbastanza nota. La Regione Puglia ha deciso, magari pensando di fare cosa gradita, l’istituzione di un parco naturale che abbracci tutto il percorso in cui il fiume Ofanto si dipana attraverso il territorio pugliese.