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Rapina negli uffici di Equitalia a Canosa

Fantapolitica vers. 3 Aumentano gli episodi di delinquenza, anche spicciola. Può capitare che venga presa di mira la sede di un’esattoria e che le misure di sicurezza e prevenzione delle rapine siano del tutto inesistenti. Succede.
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Fantapolitica vers. 3 Venerdì 28 gennaio è accaduto a Canosa qualcosa rimasto confinato nel più assoluto silenzio, del quale è rimasta solo qualche traccia sulla carta stampata e qualche nota di agenzia sui siti internet. Nella sede canosina di Equitalia, nei dintorni di Via Abate Fornari, in prima mattinata, un gruppo di tre malviventi ha preso d’assalto l’ufficio dove i cittadini si recano a pagare le tasse comunali. Orario piuttosto inconsueto per una rapina, erano circa le 8 e 30, e a quell’ora è molto improbabile trovare la cassaforte piena. Ciononostante, i tre, dall’accento vagamente cerignolese – asserisce uno dei rapinati – non si sono persi d’animo. Uno di loro, presumibilmente disarmato, è rimasto fuori a far da palo e da buttadentro, gli altri due sono entrati comodamente nell’ufficio dalla porta principale, pistole in pugno e viso coperto da passamontagna. Hanno immobilizzato gli astanti e intimato agli impiegati in servizio di aprire la cassaforte. Il sistema è temporizzato e ciò gli ha procurato una imprevista attesa, tra i dieci minuti ed il quarto d’ora, prima che potessero metter le mani in quello che vi era dentro. Non son comunque rimasti inattivi ed hanno pensato bene di sostituirsi momentaneamente agli esattori. Sotto la minaccia delle armi hanno costretto gli sfortunati cittadini a mollare il denaro che avevano con sé, banconote e monetine comprese. Di persone venute lì per pagare le bollette ve n’erano più di una decina. Aperta la cassaforte e racimolato il possibile, hanno tagliato la corda. Tempo impiegato: dieci minuti circa, un’infinità.

L’accaduto, in sé abbastanza grave, non ha avuto una grande eco tra la popolazione, e non v’è dubbio che se lo avessero adeguatamente pubblicizzato, un qual che di imbarazzante ci sarebbe stato. Equitalia è concessionaria per il Comune di Canosa di Puglia dei servizi di riscossione tributi, e spessissimo i cittadini preferiscono pagare le rate ai suoi sportelli per evitare le commissioni bancarie o postali. Un servizio che Equitalia offre ad un prezzo sicuramente contenuto, ma per il quale si corre anche qualche rischio non adeguatamente indennizzato. I locali dove avvengono i pagamenti sono privi, ad esempio, di un efficace sistema di allarme, per cui un eventuale delinquente correrebbe ben pochi rischi che qualcuno, a sua insaputa, possa attivare un qualche segnale. La porta d’accesso non ha alcuna protezione, pertanto il male intenzionato non avrebbe da passare alcuna forca caudina per entrarvi; inoltre, la sede di Equitalia non si trova in un punto a buona densità di traffico veicolare o pedonale, casi per i quali si rischierebbe di finire adocchiati dai passanti. Ma a rendere medioevali gli uffici, si aggiunge l’inesistenza di macchine per il pagamento elettronico, chi decide di risparmiare quel tanto che verserebbe di commissione altrove, è costretto a farlo caricandosi di banconote, con il rischio di vedersele sfilare ancora prima di poter saldare qualche conto.
E’ un problema anche e soprattutto per il nostro sindaco, visto che alla fine della fiera i soldi li incassa il Comune, e sarebbe suo dovere pretendere, dal suo concessionario, standard di sicurezza nettamente superiori a quelli finora offerti, atteso che in virtù di simili carenze qualcuno dei malcapitati potrebbe anche rivolgersi ad un avvocato, ponendo qualche interessante quesito. Ad esempio, esiste una qualche forma assicurativa che copra dai rischi di rapina in un ambiente di proprietà e responsabilità di Equitalia? E se in virtù di quell’episodio qualcuno dovesse poi avere danni biologici, siamo proprio sicuri che a risponderne sarebbero solo i rapinatori e non chi non ha migliorato la sicurezza di quei locali? Domande insidiose.

Pubblicato il 09.02.11 h 23:17
Modificato il 09.02.11 h 23:54

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