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Il papello


Giorgio Ambrosoli
Circola voce che Francè stia tentando di assicurarsi il sostegno dei suoi consiglieri attraverso la firma su un documento di sua ideazione. La questione aperta è ancora quella dell’inceneritore a biomasse (ora in Conferenza dei servizi) che potrebbe rivelarsi un autentico boomerang per la popolarità del nostro. Sembra che al momento sia strategica la posizione della lista elettorale di Fitto “La Puglia prima di tutto” che non è ancora chiaro cosa farà.
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La storia che sto per raccontare sembra quasi fantapolitica. Aleggia come un’araba fenice che tutti son disposti a giurare che esista, ma che nessuno ha mai visto.
E’ di dominio pubblico che la compagine amministrativa del sindaco Ventola (Francè per gli amici) si sia dotata da qualche settimana di un nuovo assessore: tale Tommaso Sinesi di professione geometra, una figura di cui difficilmente si ricorda un intervento, un’interrogazione, o qualsiasi altra attività in cui ci sarebbe stato da aprire bocca che non fosse per sbadigliare.
Una carriera fulminante per un consigliere che si è distinto soprattutto per i suoi silenzi e per le espressioni enigmatiche. Diventato tale nel 2007 in seguito alla surroga di Pasquale Di Giacomo, creato immantinentemente assessore per la lista “La Puglia prima di tutto”, è riuscito a far carriera lasciandosi cedere la delega all’urbanistica direttamente dal sindaco qualche giorno fa (il suo avvicendamento è avvenuto nella seduta del 5 novembre). E fin qui nulla di straordinario, se non fosse che la consorteria de “La Puglia prima di tutto” si era già arricchita di tre nuove presenze: quelle di tre consiglieri che nel giro di due anni hanno cambiato più casacche che calzini (la trimurti Patruno, Colasante, Di Giacomo); e se non fosse che tale nuova nomina cade in un momento molto sensibile per gli equilibri dell’amministrazione Ventola: risulta ancora aperto un dossier piuttosto scottante (quello dell’inceneritore a biomasse) che potrebbe rivelarsi un autentico boomerang per la irrefrenabile popolarità di Francè.
E' forse anche per questo che ha preso a circolare una strana voce, non confermata e non confermabile, che per il momento rimane sospesa tra mito e verità. Sembrerebbe, a detta di qualcuno, che il sindaco abbia intrapreso una strana raccolta di firme tra consiglieri di maggioranza attuali e futuri. Il motivo rimane sempre quello dell’inceneritore SOLVIC di Contrada Tufarelle. Un’iniziativa a cui ha già fatto ricorso in qualche altra occasione, anche se poi in sede consiliare qualcuno dei firmatari si è misteriosamente eclissato. In politica, infatti, le decisioni si prendono ufficialmente nelle sedi istituzionali ed i voti si esprimono (palesi o segreti) senza apporre sigle o firme di sorta. Quantunque gli accordi passassero in sedi private o di partito, raramente si lascerebbero tracce scritte. Qualcuno sostiene che siano i mal di pancia interni alla sua maggioranza ad averlo condotto a questa singolare pensata, e non sarebbe nemmeno da ritenerla tanto fantasiosa se anche il suo maggiore mentore (il Cavaliere Papi) già aveva fatto circolare un’idea del genere per i suoi personalissimi e privatissimi guai giudiziari, pretendendo un accordo firmato perfino dal Presidente della Camera. A quanto pare deve esistere, nella ex Forza Italia, una corrente di pensiero che ritiene normale, quando l’ordinaria dialettica politica non basta più, vincolare i propri alleati a carte scritte, meglio se firmate in presenza di notai.
Il punto rimane sempre quello dell’inceneritore, un impianto che nessuno vuole a parole, ed al quale il sindaco sembra tenere particolarmente. In questi giorni, per la precisione venerdì 13 novembre (una combinazione di mesi, giorni della settimana e numeri non proprio ispiratori di eventi fausti) lo stesso ha organizzato una gita a Rende per vederne uno da vicino. Aveva esteso l’invito alle associazioni ambientaliste, alle scolaresche, ai consiglieri comunali e per l’occasione aveva pure fatto affittare due autobus. Nelle pregiudiziali del consiglio comunale del 05 novembre, opportunamente stimolato dal capogruppo del Partito Democratico Giovanni Quinto, aveva tenuto a far sapere che la partecipazione a quella “visita di istruzione” sarebbe stata molto ben accetta e che essa avrebbe rappresentato la discriminate tra un comportamento partecipativo e aperto, ed uno pregiudizialmente ostile alla sua persona, in tal caso si sarebbe regolato di conseguenza.
Peccato che dei due autobus programmati, solo uno è riuscito a levare l’ancora, ed i gitanti devono aver viaggiato molto comodamente se in un mezzo che può ospitare fino a cinquanta persone e oltre, in quindici hanno potuto sguazzare come meglio credevano. In pratica un flop increscioso che estende a dismisura la lista dei poco dialoganti in materia ambientale, ai quali devono essersi aggiunti i nuovi arrivati del gruppo “La Puglia prima di tutto” che secondo l’ex assessore Di Giacomo “è, e sarà sempre contraria, alla realizzazione del termovalorizzatore e a qualsiasi altro insediamento in Contrada Tufarelle”. Pronunciamento impegnativo, se non ultimativo, e chi ha orecchie per intendere, intenda. Ma il Di Giacomo, quanto lo si può ritenere rappresentativo dell’intera lista, visto che al momento è l’uomo politicamente più disoccupato di tutta “La Puglia prima di tutto”? Sono tutti così d’accordo nella lista del Di Giacomo?
Sono sempre i documenti a parlare e più precisamente la famigerata delibera n. 32 del 2009, quella con la quale si autorizzava di fatto l’inceneritore. Proprio nella lista “La Puglia prima di tutto” si è avuta, documentata dal resoconto della seduta, una spaccatura tra i tre nuovi ingressi ed il consigliere più di lungo corso, il geom. Sinesi Tommaso, ora neo-assessore. Mentre la trimurti proponeva il rinvio della seduta, raccogliendo i soli voti dell’opposizione, e si asteneva dopo nella votazione del documento proposto dal sindaco e sottoscritto da 17 consiglieri di maggioranza, il geom. Sinesi rimaneva fermo come una sfinge, e con l’espressione indecifrabile che non ha mai smesso, alzava il ditino non per sostenere i suoi colleghi di partito, ma per negargli cinicamente il voto.
E’ da ritenere, allora, che se la troika degli ex è contraria all’insediamento industriale di Contrada Tufarelle, il Sinesi è da considerarsi organico alla maggioranza e tanto basta per costituire un problema nella sia pur barocca lista elettorale di Raffaele Fitto, a meno che importanti variazioni non intervengano nel frattempo.

Pubblicato il 16.11.09 h 16:19
Modificato il 16.11.09 h 16:19

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