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Switch-on

Di sicuro, nome più azzeccato non poteva avere l’associazione dei giovani destrorsi amanti delle biblioteche. Switch-on, come un interruttore che si attiva e in un nanosecondo è subito fatta: codice fiscale, lettera di interesse e delibera. Tutto alla velocità della luce.

Il precedente post sulla vicenda Switch-on, lo avevamo dedicato alla delibera in sé e alle sue stranezze. Questa volta, attingendo alla documentazione allegata alla delibera, vorrei porre l’attenzione sugli aspetti più curiosi che riguardano l’intera vicenda, di cui la delibera di giunta n. 174 del 27 Ottobre 2022 è solo il risultato finale, oppure intermedio se consideriamo che la proposta progettuale dovrà essere valutata da una commissione nazionale prima di essere ammessa al finanziamento. E, nella migliore delle ipotesi, i progetti possono essere finanziati fino a 150 mila Euro (è quanto Switch-on riporta nella sua proposta), di cui 30 mila a carico dal Comune.
L’avviso pubblico nazionale è del 5 agosto 2022, e questo fugherebbe i dubbi malcelati di qualcuno di una qualche responsabilità dell’Amministrazione Morra, colpevole, nel caso, di non aver preso volutamente in considerazione l’avviso. No, il 5 agosto il sindaco era il dott. Malcangio, nel pieno dei suoi poteri e funzioni. Certo, in un periodo così concitato, non dal punto di vista dell’amministrazione della città, ovviamente, ma da quello sociale, legato all’Estate canosina in cui un po’ tutti gli amministratori son passati, una sera sì e l’altra pure, da un concerto di piazza ad una sagra strapaesana, non era così scontato che qualcuno mettesse occhio ad un bando che riguarda le biblioteche. L’avviso però c’era e la data di presentazione delle “proposte progettuali” andava dal 14 settembre al 31 ottobre. Perché quell’avviso non è stato preso subito in considerazione, non dico immediatamente, ma anche dopo una settimana, in modo da essere trasparenti e dare la possibilità a chiunque di parteciparvi?
Qualcuno potrebbe obiettare che le eventuali associazioni, altre rispetto a Switch-on, avrebbero potuto agire motu proprio. Tomaselli avrebbe torto, in questo caso, ad accusare la maggioranza consiliare di aver sfavorito una fetta di popolazione giovanile, evocando addirittura l’immagine di un Consiglio comunale futuro, dieci anni è la collocazione temporale che sceglie, in cui la maggioranza attuale si sarebbe ritrovata all’opposizione, e il torto consumato ai loro danni da una compagine politica alternativa, una sorta di nemesi. Tralasciando le opzioni ipotetiche del secondo o del terzo tipo, Tomaselli, al presente, ne fa giustamente una questione di opportunità, di ascensori sociali bloccati, di giovani trattati in un modo o nell’altro a seconda del credo politico. Ed ha ragione sul piano etico e casualmente anche tecnico. Secondo l’avviso pubblico, infatti, i proponenti non possono essere le associazioni in partenariato, ma i soggetti pubblici titolari di una biblioteca (il Comune in questo caso), e in assenza di una manifesta volontà da parte dell’Ente di prendere in considerazione l’avviso, nessuna associazione avrebbe potuto avanzare la sua candidatura.
Come è evidente, la vicenda in sé è piuttosto misteriosa. Non è chiaro infatti se la pubblicazione in tempo congruo dell’avviso sia legato ad una distrazione di chi normalmente segue in Comune questa materia, o magari alla constatazione che quell’avviso era, a Canosa, palesemente impraticabile. Ricordiamo che si riferisce a biblioteche operative e funzionanti, non a redigende nuove. E ad infittire il mistero concorre poi questa sorta di rinsavimento. Il Comune pubblica sì l’avviso all’Albo Pretorio, ma con un numero di registro che lo collocherebbe tra il 20 e il 24 ottobre, ma all’Albo Pretorio quell’avviso nessuno è in grado di visualizzarlo, inserito in una data, tra l’altro, in cui i termini di presentazione delle proposte sono tecnicamente scaduti. Chi potrebbe mai, nel giro di pochi giorni, mettere insieme un’associazione ed elaborare un progetto di una qualche credibilità?
Ma i misteri non finiscono qui. L’associazione che si è proposta all’avviso pubblico risulta costituita qualche giorno prima della delibera di giunta e il suo codice fiscale risulta emesso addirittura un giorno prima: il 26 ottobre 2022. La sede sociale è in Via Savino di Bari 16, ovvero allo stesso indirizzo della sede canosina di un partito politico: Fratelli d’Italia. Sei dei dieci soci fondatori di Switch-on, a meno di un clamoroso caso di omonimia multipla, risultano essere stati candidati nella lista elettorale “Fuori dal Comune”, lista che ha appoggiato il candidato sindaco Malcangio dott. Vito alle amministrative di qualche mese fa. Il presidente dell’associazione Switch-on, per dire, era il candidato n. 4 di quella lista. E anche i tempi di costituzione dell’associazione e di redazione della proposta progettuale insinuano qualche dubbio sulla sua genuinità.
Ma l’attuale sindaco dott. Vito Malcangio si rende protagonista di una vera prodezza amministrativa, una sorta di triplo salto mortale con doppio avvitamento. Ad una velocità prossima a quella di un aereo supersonico, riceve la lettera di interesse di Switch-on il 27 ottobre 2022, con la notazione di urgenza (anche questa sarebbe da capire, un po’ come dire: “sbrighiamoci, i termini stanno scadendo”); convoca in serata, nello stesso giorno, la Giunta comunale - assenti tre assessori su sei - e delibera. Nello stesso giorno vengono dati il parere contabile e quello tecnico, nonché pubblicazione ed esecutività della delibera.
Ci chiediamo se l’iper-celerità sia stata semplicemente un lampo suggerito dalla notazione di urgenza avanzata da qualcuno o se l’istantaneità amministrativa sia il nuovo modus operandi, il nuovo corso che il sindaco Malcangio vuole imporre alla macchina sonnacchiosa del Comune. Di sicuro, se è valida questa seconda ipotesi, ci attendono anni di super-efficienza e di immediatezza decisionale. Un’amministrazione al fulmicotone.


Sabino Saccinto

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Pubblicato il 01/12/2022 h 12:37:53
Modificato il 01/12/2022 h 12:39:46

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